Nel triste panorama che la civiltà occidentale sta offrendo in questi mesi – in sostanza, ci stiamo dicendo che „essenziale“, per l’uomo, è il solo mangiare. Ci ricorda qualche altro essere vivente?) – la Spagna brilla come un isolato faro: qui la musica continua!
Così, giovedì scorso, a Barcellona, ho ascoltato Andras Schiff suonare Bach e Beethoven con l’animo estasiato per l’altezza delle vette raggiunte: l’op. 111, che fino ad ora non ero riuscito a comprendere fino in fondo, mi si è finalmente svelata come l’assoluto capolavoro che è, l’apice, per tanti versi, della musica pianistica; les Adieux è stata entusiasmante per la sua vitalità.
Anche il pubblico catalano, nonostante la consueta aria pauperistica e in qualche modo stracciona, è stato, questa volta, più contenuto (cinque secondi prima dei primi applausi dopo l’op. 111!).
Ci salverà la Spagna?
Ciao, leggo sempre con molto piacere i tuoi variegati racconti, che rappresentano per me una pausa indispensabile dalla monotonia della finanza.!!!
A presto
Andrea