Nel sud del Brasile, nello Stato di Santa Catarina, esiste una città particolarissima, che si chiama Nova Trento. E’ stata fondata da emigranti trentini in Sud America: gente che ha lasciato l’Europa per cercare laggiù qualcosa di nuovo. Gente che, però, è rimasta legata alle sue tradizioni in modo commovente.
Quando ci arrivai – nel 2011 – non avevo grosse aspettative: non amo particolarmente il Brasile (anche perché vi si parla il portoghese, lingua che non conosco) e sono un trentino anomalo (natione, non moribus).
Mi ricredetti subito: il benvenuto degli abitanti fu travolgente, non dovetti sforzarmi con la lingua perché con loro si parlava dialetto trentino e non ci furono problemi con il cibo; tante cose locali, ma come elemento sempre presente la polenta, fatta alla trentina, dura e spessa come anche a Trento (quella vecchia) non si riesce a trovare facilmente. La distanza dalla terra d’origine aveva bloccato i ricordi e le ricette all’Ottocento e – in quell’angolino di America latina – si continuava a cucinare come nel Trentino austriaco.