Thomas Mann

Ho riletto, recentemente, tutto (o quasi tutto) Thomas Mann, un autore per cui ho avuto una forte passione in anni giovanili e che – col tempo – mi era venuto a noia, soprattutto per le strutture narrative che mi paiono talvolta forzate,  soprattutto nella Montagna incantata e in Doctor Faustus.

Rileggendolo tutto d’un fiato, confermo la mia predilezione per i Buddenbrook un capolavoro sommo, e per alcuni romanzi brevi (Cane e padrone!), le mie diffidenze per i due romanzi citati e lo sbigottimento davanti a La morte a Venezia, racconto che mi disorienta ogni volta che lo prendo in mano.

Mann fu un conservatore che soffriva il suo tempo (pensiamo alle differenza con Hermann Hesse) o un precursore nascosto dei tempi bui?

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