Chi dubita dell’esistenza di Dio vada in Puglia, tra Funnuvujere e La Guardiola e si apposti, prima dell’alba, sulle scogliere che si affacciano al mare: si ricrederà.
Di fronte, si ha la costa albanese, delineata perfettamente dalla lieve luce del sole nascente. Venere brilla dominando il cielo; quando la luna si mostra al suo fianco, il miracolo e’ ancora più forte.
O falce di luna calante
che brilli su l’acque deserte,
o falce d’argento, qual mèsse di sogni
ondeggia al tuo mite chiarore qua giù!
Il silenzio degli umani è assoluto, anche la piccola barca di pescatori che si vede all’orizzonte appartiene più alla natura che agli uomini; la natura freme, il mare scandisce il tempo, il cinguettare degli uccelli annuncia un’alba radiosa. Ma per il momento tutto è sospeso, irreale, denso di significato. Il mondo è lontano, le sue ansie, i suoi tormenti, le sue passioni, inesistenti. La luce non vince ancora sulla tenebra.
Aneliti brevi di foglie,
sospiri di fiori dal bosco
esalano al mare: non canto non grido
non suono pe ’l vasto silenzio va.
Oppresso d’amor, di piacere,
il popol de’ vivi s’addorme…
Il cambio dei colori è impressionante: verde, giallo, rosso tenue, rosso intenso…il sole spunta dietro il monte, cresce e si ingrandisce di minuto i minuto. La tenebra scompare; come pudiche educande, la luna e Venere si ritirano velocemente, la luce ti abbaglia sempre di più e – d’un tratto – non puoi più sostenere lo sguardo.
L’incanto svanisce. Il popol de’ vivi si sveglia e ripiomba tutto nel disordine dell’esistenza: la messe di sogni che affanna i mortali torna a muoversi disordinatamente.
Ma domani il miracolo si ripeterà.
O falce calante, qual mèsse di sogni
ondeggia al tuo mite chiarore qua giù!
lo hai scritto perché sei in Puglia adesso…o ricordando il paesaggio dal tuo punto di osservazione privilegiato, di cui mi hai parlato e nel quale ti “ritiri”…
mi hanno detto che sarai in sardegna a fine settimana…enjoy.!!