Notaio

Qualche anno fa – dovendo sbrigare una pratica elementare (una procura a vendere) – mi rivolsi ad un notaio tedesco, in pieno centro a Francoforte. Parlai tre o quattro volte, al telefono, con un’impiegata gentilissima e solerte e, fissato l’appuntamento, mi presentai per la firma. Tutto era pronto, il notaio mi fece firmare, si informò velocemente sull’entità della transazione e mi congedò, dicendo che mi avrebbe mandato a casa il conto.

Attesi qualche giorno e il conto arrivò, con preghiera di saldarlo entro due settimane. Aprendo la busta, prevedevo di trovare un conto che – da analoghe esperienze italiane – stimavo sui 150-250 euro. Mi sbagliavo: il conto era di 37 euro, tutto compreso.

Ho sempre presenti quei trentasette euro quando rifletto sui rapporti cittadino-governo in Italia e in Germania e penso che essi, paragonati al quadruplo che avrei speso in Italia, facciano capire più di cento saggi le differenze tra uno Stato al servizio del cittadino ed uno Stato che diffida del cittadino.

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