Rileggendo “La filosofia della pratica”

Benedetto Croce è stato uno dei cardini della mia formazione culturale. In lui ho visto da subito un gigante, per lunghi anni dittatore non veramente capito della vita culturale italiana.

E il Croce che mi sta più a cuore, che sento più vivo, è il Croce della “Filosofia della pratica”, che sto rileggendo in queste settimane. Quanto sarebbe cambiato il carattere italiano se avessimo assorbito in modo più compiuto la dialettica dei distinti? E’ lì che Croce è così poco attuale ma così centrale e stimolante per rivedere – alla luce del “cosa sarebbe successo se…” – gli ultimi cinquant’anni di vita italiana.

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