Il tedesco rende l’italiano “potere” con due verbi: können e dürfen. Il primo indica potere in senso di essere in grado di fare; il secondo, potere in senso di avere il permesso di fare. Quindi: posso attraversare quella strada? si può tradurre in due modi a seconda che intenda se posso perché chiedo se sono in grado di attraversare (c’è un ostacolo, ho difficoltà a muovermi) o perché chiedo se è permesso farlo.
Qui si vede come le mentalità dei due popoli differiscano sensibilmente: pensate al “potere” non essere corretto con la burocrazia (o con il fisco). In italiano mi chiedo se posso provare, per esempio, a dichiarare che nella foto della multa chi guidava non ero io; e mi rispondo facilmente che posso farlo (nel modulo posso scrivere, in effetti, quello che voglio, non ho problemi di scrittura), anche se so perfettamente che la legge non me lo consente. Mi domando e, in qualche modo, mi rispondo. In tedesco, invece, il verbo stesso mi dice immediatamente dove pongo la domanda: perché io so che posso (können) scrivere quello che voglio (non ho problemi al polso), ma non posso (dürfen) farlo perché la legge non me lo consente.
E’ la lingua che rispecchia un modus vivendi o il modus vivendi che si è plasmato sulla lingua?
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